Il belvedere è il frutto della ricostruzione operata da Nevile Reid nell’Ottocento. Costruito secondo un modulo ad L si divide in due parti. Entrambi i lati presentano pilastroni ottagonali (colonna ravellese) in muratura intonacata di colore bianco, chiusi in testa da una sorta di capitello appiattito che sostiene un pergolato in legno di recente costruzione. Tra le colonne vi sono delle panche in muratura e delle piccole aiuole in cui sono state messe a dimora diverse qualità di rose. Il pavimento è in cotto. All’estremità sinistra il colonnato termina con una nicchia interamente stuccata con a centro un affresco con lo stemma della famiglia D’Afflitto. La nicchia era preceduta da due colonne rette da animali. È su questa terrazza che si apre uno degli affacci più famosi al mondo: un piccolo balconcino di forma rettangolare con una balaustra in muratura e colonnine tortili e due sedute laterali. Il belvedere si affaccia sul meraviglioso panorama nonché sui giardini inferiori che costituiscono la naturale platea degli eventi del Ravello Festival, messi in scena sul palco proteso nel vuoto che ogni anno viene appositamente costruito.
Curiosità
Il belvedere è tornato al suo antico splendore grazie a recenti restauri, nonché ad un piano organico di riproposizione della “rosa”, tanto cara a Reid, come essenza regina di Villa Rufolo. Oltre 30 varietà di rose antiche sono state piantumate per realizzare delle quinte naturali fra le colonne e coprire un imponente pergolato sull’intero belvedere. Uno dei due animali che reggevano le colonnine nella nicchia alla fine del belvedere è ospitato all’interno del museo nella Torre Maggiore.