La Torre-Museo ed il suo concept: da simbolo nobiliare a simbolo culturale
Il 1 Aprile 2017, per la prima volta dopo mille anni dalla sua costruzione, la torre grande di Villa Rufolo si è aperta al mondo, per permettergli di ammirare le bellezze di Ravello e della Costiera Amalfitana dal terrazzo più alto dell’intero centro storico. Per raggiungere il terrazzo il visitatore fa un vero e proprio viaggio nello spazio e nel tempo, immerso in atmosfere e in situazioni che stimoleranno i suoi sensi. L’idea nasce dal desiderio di accogliere il visitatore nella torre, per poi restituirlo alla normalità del viaggio, regalandogli una parentesi che resterà nella sua mente più come emozione che come valanga di nozioni e conoscenza. I reperti, sapientemente distribuiti, sono esaltati da un’esplosione tecnologica che ne “aumenta” la realtà, consentendo a sculture di parlare, a frammenti di riacquistare completezza e colori, a personaggi e mitologia di ritornare dal passato, per diventare compagni del nostro viaggio scandito da suoni e musiche che completano l’intero contesto.

Ingresso – Sala Reid
Il primo ambiente è interamente dedicato a Francis Nevile Reid, ospitando reperti della sua quotidianità domestica a Villa Rufolo, il bassorilievo di Luigi Cicalese, suo tuttofare e amico, chiude la parentesi felice (1851 – 1892) che questa straordinaria accoppiata seppe rendere aurea, soprattutto per il futuro di Ravello.
Le opere esposte rappresentano solo una parte dell’intera collezione costituita da quadri, acquerelli, porcellane, ceramiche, complementi d’arredo e suppellettili che arredarono gli ambienti di Villa Rufolo fino agli anni ’70.  Prima di vendere la Villa all’Ente Provinciale per il Turismo, gli ultimi proprietari la spogliarono di tutti i suoi arredi portandoseli in Francia. Nel 2010 e nel 2011 la Direzione di Villa Rufolo scoprì che gli eredi si stavano disfacendo di quel patrimonio culturale attraverso due vendite all’asta a Parigi. Dei circa duecento lotti battuti, la metà è stata acquistata dalla Direzione di Villa Rufolo grazie ad un’attività che ha visto la collaborazione fra varie Istituzioni e il sostegno di Associazioni e di numerosi cittadini. Ai reperti acquistati se ne aggiungono otto restituiti gratuitamente dai proprietari, dopo che la Magistratura italiana e quella parigina, su richiesta/denuncia della Direzione di Villa Rufolo, ne avevano disposto il sequestro cautelativo. Oggi i reperti sono tutti esposti nel museo, e gli 84 volumi appartenuti alla biblioteca Reid, conservati presso le sale del primo piano di Palazzo Rufolo, sono consultabili nella versione scansionata al sito www.villarufolo.com.

Primo livello
Ad accogliere il visitatore è una copia in gesso del busto marmoreo di Sigilgaida della Marra, sposa di Nicola Rufolo; una sapiente animazione tecnologica dà espressione e voce alla nobildonna per il suo saluto.
Dopo il benvenuto, suoni e colori animano la parete ovest dove, le urne cinerarie e i frammenti di lastre sepolcrali in mostra, si colorano e si completano con giochi virtuali che trasformano la parete in una “porta della morte”; inizia così un gioco simbolico che si svilupperà lungo tutto il percorso, fra la morte e la vita, il passato e il presente. Al termine del gioco della morte, sulla parete contrapposta, la vita, rappresentata da acqua che sgorga da doccioni marmorei, spalancherà la sua porta aprendosi all’albero che la simboleggia e indicando la giusta direzione al visitatore per continuare il suo viaggio nello spazio e nel tempo.

Livello intermedio
L’ologramma diSir Francis Nevile Reidaccoglie il visitatore per raccontargli la sua storia e il suo tempo, ma più ancora il suo amore per questi luoghi.
Allo stesso piano di lato ilGiano bifrontepuò finalmente far dialogare le due facce grazie all’acqua virtuale nella quale è immerso; il dialogo non può che riportarci all’eterno scontro fra passato e futuro, guerra e pace, morte e vita, ricordandoci che sulla terra da qualche parte c’è sempre una guerra che agita il mondo.
Un tappeto virtuale realizzato con i meravigliosi pavimenti ceramici ottocenteschi di Villa Rufolo, invitano il visitatore a proseguire e ad avviarsi all’ultimo strappo.

Secondo soppalco
Alcuni monitor miscelano saggiamente immagini dal vivo con ricostruzioni virtuali ed effetti diaporama, confondendo il visitatore fra passato e presente, quasi a disegnare un percorso senza tempo; altri riprendono opere di Escher su Ravello, dove in passato soggiornò per parecchi mesi, e quelle raffiguranti le sue scale impossibili, contrapponendole alle fasi costruttive della nuova scala realizzata, progettata ispirandosi proprio all’artista olandese. Èquesto l’ultimo effetto prima che uno dei paesaggi più apprezzati al mondo riporti l’ospite alla realtà. Una realtà tanto bella e unica da essere, come tutti i paradisi terrestri, al limite del virtuale.

Le nuove tecnologie
Con la gestione di Villa Rufolo da parte della Fondazione Ravello, l’innovazione tecnologica, ha fatto irruzione nel monumento anche per dimostrare che beni culturali e tecnologie possono e devono convivere e interagire, esaltandosi reciprocamente in una funzione, non sostitutiva o competitiva, ma complementare. Nella Torre-Museo una concentrazione notevole di hardware e software consente di realizzare un’atmosfera unica che investe i sensi del visitatore azzerando spazio e tempo.
Altoparlanti di ultima generazione – Anaconda –, opportunamente gestiti da software, consentono al suono di spostarsi nello spazio orientando e accompagnando il visitatore per l’intero percorso. Eccitatori di suono applicati ai vetri trasformano la scala in un’unica cassa armonica che contribuisce a far svolgere al suono la funzione di guida, di accompagnamento e ambientazione.

La Scala
Il progetto nasce dall’idea di coniugare l’esigenza di nuovi spazi per realizzare un museo che accogliesse degnamente i reperti custoditi, con la valorizzazione dell’esistente; ma anche dalla opportunità di dare sostanza alla forma, trasformando la Torre da mero simbolo esteriore, in un contenitore ricco di valore culturale ed economico. Il percorso espositivo verticale, sviluppato sui due livelli e sul terrazzo sommitale, ripercorre la storia della Villa dalla sua nascita fino all’era di Nevile Reid, con l’ausilio di allestimenti museali tradizionali e nuove tecnologie. Il percorso ascendente, realizzato ampliando la spazialità geometrica della Torre e modificando le modalità di percezione e fruizione degli ambienti, realizza il concetto di “promenade architecturale”. Le geometrie irregolari della struttura in acciaio e cristallo, “costrette” tra le mura rigorosamente ortogonali, sono liberamente ispirate alle illusioni ottiche delle “scale impossibili” disegnate da Maurits Cornelis Escher, che nel suo viaggio italiano del 1922 fece lunga tappa a Ravello, traendo proprio da questi luoghi, fervida ispirazione. 50.000 kg di acciaio al carbonio e 110 mq di cristallo temperato, sono stati utilizzati per la realizzazione dell’opera che, attraverso 100 gradini, ci porta al terrazzo sommitale. Il voluto e saggio distacco della scala dalle mura della torre, consente di apprezzare ancor più la sua bellezza estetica, e fa diventare la struttura stessa “reperto” da ammirare ed apprezzare per la sua dimensione estetica ed artistica. (Per approfondire clicca qui)

Elenco dei reperti dall’ingresso al terrazzo

INGRESSO-SALA REID
Coppia di tavolini in ferro battuto e piastrelle in maiolica – XIX sec 
“Vue de la terrasse à Dalmeny Park – Vista dalla terrazza di Dalmeny Park”, Gabriele Carelli, Acquerello
“Projet d’éventail – Progetto per un ventaglio” Ecole Francais du XVIIIe siecle, Acquerello
“Vista di una Piazza”, Gabriele Carelli, Acquerello
“Pêcheurs dans la baie de Naples, le Vésuve – Pescatore nella Baia di Napoli”, Gabriele Carelli, Acquerello
“Vieux cimetière de Windsor – vecchio cimitero Windsor”, Alfred Montague, Acquerello
“L’adoration des Berges, L’adorazione dei Magi”, École Français du XVIIIe siecle
“Intérieur d’une église sicilo-mauresque Aquarelle -Interno di una chiesa arabo-sicula”, Gabriele Carelli
“Cloître dans le gout mauresque, Rome – Chiostro moresco palazzo romano”, Carl Friedrich Heinrich Werner, Acquerello
“Vista del palazzo episcopale di Ravello “, Gabriele Carelli, Acquerello
“Six petites scènes en miniatures: paysages et scènes de genre. – Sei miniature di paesaggio”, Acquerello guaché
“Porteuse d’eau napolitaine à la fontaine – Portatrice d’acqua”, Gabriele Carelli, Acquerello
“Pêcheur napolitain endormi – pescatore napoletano addormentato”, Giacinto Gigante, Acquerello guaché
“Couple d’oiseaux morts – Uccelli morti”, Gennaro Guglielmi, Acquerello
Busto Luigi Cicalese – Marmo del sec. XX
Insieme di quattro specchi in legno dorato
“Vue depuis la terrasse de la Villa Rufolo, Ravello – Vista dalla terrazza di Villa Rufolo”, Olio su tela
“Marécages de Paestum – palude Paestum”, Gabriele Carelli, Acquerello
Vaso in bronzo ottocentesco 
6 formelle in gesso – Riproduzioni della porta bronzea del Duomo di Ravello e di Salerno 

PRIMO PIANO
Busto di Sigilgaida Rufolo –  Calco in gesso
Frammento di architrave – Marmo XV secolo d.C.
Frammento di sarcofago scolpito ad alto rilievo raffigurante 3 busti – Marmo III d.C.
Urna cineraria tonda – Marmo bianco II sec. d.C.
Urna Cineraria a doppio scomparto Marmo Bianco sec. I d.C.
Frammento di sarcofago – Marmo IV sec. d.C.
Frammento di Sarcofago – Marmo III sec. d.C.
Capitello Ionico – Marmo I sec. d.C.
Frammento di colonna – Marmo 
Base di colonna – Marmo
Capitello Corinzio – Marmo II sec. d.C.
Frammento di colonna – Marmo
Sarcofago – Marmo bianco prima metà del IV sec. d.C.
Frammento di sarcofago stigilato – Marmo IV sec. d.C.
Urna cineraria rettangolare – Marmo bianco II sec d.C.
Frammento di stipite di portale XV sec. d.C.
Capitello Marmo sec. XII d.C.
Urna cineraria rettangolare con iscrizione – Marmo II sec. d.C.
Capitello Composito – Marmo II sec. d.C.
Capitello Corinzio – Marmo II sec. d.C.
Capitello – Marmo XIII sec. d.C.
Urna cineraria semicilindrica – Marmo I – II sec. d.C.
Capitello VI sec. d.C.
Frammento di Capitello – Marmo XIII sec. d.C.
Due colonne in marmo  – XIII sec. d.C.
Urna cineraria quadrata con iscrizione dedicatoria – Marmo bianco I sec. d.C.
Coperchio di urna cineraria – Marmo I – II sec. d.C.
Frammento di stipite con fregio  a bassorilievo – Marmo
Frammento di arco con fregio a bassorilievo – Marmo XIII sec. d.C.
Doccione leonino – Marmo XIII sec. d.C.
Stipite di portale con fregio a bassorilievo – Marmo XIII sec. d.C.

PRIMO SOPPALCO
Grossi veneziani e altri esemplari numismatici
Insieme di frammenti d’architettura in pietra – Marmo sec. XIII d.C.
Rosone in marmo grigio
Ceramiche XI – XII sec.

PIANO INTERMEDIO
Capitello doppio – Marmo XIII sec. d.C.
Coppia di colonne – Marmo
Stemma gentilizio – Marmo XIII sec. d.C.
Stemma gentilizio famiglia Fusco – Marmo XIII sec d.C.
Stemma gentilizio della famiglia Rufolo – Marmo XIII sec. d.C.
Stemma gentilizio – Marmo XIII sec. d.C.
Coppia di colonne – Marmo
Bocca di fontana gianiforme
Capitello doppio – Marmo XII sec. d.C.
Coppia di Colonne – Marmo
Base doppia per colonne – Marmo
Bocciolo di portacero pasquale – Marmo XIII sec. d.C.
Frammento di base di colonna – Marmo

SECONDO SOPPALCO
Capitello – Marmo XII sec. d.C.
Frammento di colonna in marmo con base – Marmo
Frammento di colonna– Marmo
Capitello – Marmo XIII sec. d.C.
Frammento di stipite decorato – Marmo
Insieme di frammenti architettonci decorati
Capitello decorato a fogliame – Marmo XIII sec. d.C.
Coppie di capitelli – Marmo XIII sec. d.C.
Base di colonna – Marmo
Frammento di colonna – Marmo
Leone stiloforo – Marmo XV sec. d.C.
Frammento architettonico decorato a mosaico – Marmo XIII sec. d.C.
Colonna in pietra e mosaico – Marmo XIII sec. d.C.
Colonnina incassata nella muratura

TERZO SOPPALCO
Frammento architettonico in marmo decorato a mosaico – XII sec. d.C.
Frammento di decorazione d’altare – Marmo XIX sec. d.C.
Due putti alati – Marmo XIX sec. d.C.
Capitello – Marmo XII sec. d.C.