Quando la realtà va ben oltre l’aritmetica
Prima mostra di opere oggetto di furto e rinvenimento
Ultima settimana per ammirare le prime quattro opere in mostra
Video interattivo: https://videointerattivi.prismsrl.it/Villa_Rufolo/index.html
Ultima settimana utile per ammirare le prime quattro opere della mostra “Tutela + Valorizzazione = 3” allestita nella Sala Parrilli di Villa Rufolo. A impreziosire il complesso monumentale fino al 5 agosto prossimo Sant’Agostino battezzato da S. Ambrogio e Sant’Agostino ed il Bambino in riva al mare di Luca Giordano, una maestosa pala d’altare raffigurante San Nicola di Bari e il Compianto di Adamo ed Eva sul corpo di Abele del Battistello.
L’esposizione, organizzata dalla Direzione di Villa Rufolo per una collaborazione fra Fondazione Ravello, Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e Soprintendenza ABAP SA-AV ha riscosso un grandissimo successo e apprezzamenti dai tantissimi turisti che in questi mesi hanno potuto ammirare i 4 capolavori del Seicento napoletano confermando che l’intuizione di esporre opere che, oltre al loro valore artistico, raccontano anche storie di beni trafugati e poi recuperati per essere restituiti alla pubblica fruizione, è stata vincente.
Dal 5 agosto poi, le 4 opere lasceranno il posto a due grandi ritratti di Francesco Guarino raffiguranti Santa Barbara e Santa Apollonia attualmente custodite al Palazzo Reale di Napoli.
Per info: www.villarufolo.com; tel. 089 857621.
Per la visita virtuale interattiva della mostra: https://videointerattivi.prismsrl.it/Villa_Rufolo
OPERE IN MOSTRA fino al 5 agosto 2019
LUCA GIORDANO (1634-1705)
Sant’Agostino battezzato da S. Ambrogio – dimensioni (220 x 175 cm)
Sant’Agostino ed il Bambino in riva al mare – dimensioni (220 x 175 cm)
Storia delle due tele
Nel 1998, nel corso di un controllo effettuato presso una galleria d’aste di Milano, da personale del Nucleo CC Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, venivano individuati nr. 2 dipinti dell’autore Luca Giordano, risalenti al XVI secolo, di rilevante importanza storico-artistica.
Da preliminari accertamenti si appurava che i due dipinti erano collocati, fino agli anni ’70, sulle pareti delle due navate laterali della Chiesa di Sant’Anna al Trivio di Napoli.
Approfondite indagini permettevano di accertare che il parroco dell’epoca aveva commercializzato i dipinti che poi erano stato oggetto di un contenzioso tra la Curia e una casa d’aste per poi essere nuovamente venduti alla Curia di Napoli.
Nel gennaio del 2002 i due dipinti, su disposizione della Procura della Repubblica di Napoli venivano affidati alla Soprintendenza ABAP di Napoli.
Sono attualmente esposti presso il Museo Diocesano di Napoli.
ANONIMO
San Nicola di Bari – dimensioni (110 x 180 cm)
Storia del rinvenimento
Nell’anno 2018 un privato cittadino avanzava richiesta al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, tendente ad accertare l’eventuale provenienza illecita del dipinto olio su tela di autore anonimo del XV secolo, raffigurante “San Nicola di Bari”, acquistato per l’importo di 200.000 euro da un noto antiquario romano. A seguito del controllo, effettuato mediante l’ausilio della Banca Dati dei Beni Illecitamente sottratti gestita dal Comando Tutela Patrimonio Culturale, veniva accertato che il dipinto era parziale provento di furto perpetrato da ignoti il 2 marzo 1992 in danno della chiesa “Santa Maria in Cosmedin” di Napoli. Approfondite indagini permettevano di deferire alla Procura della Repubblica di Roma due persone resisi responsabili della ricettazione dell’opera d’arte, riconosciuta autentica ed appartenente alla citata chiesa a seguito di approfondito esame tecnico esperito da funzionari della Soprintendenza A.B.A.P per il Comune di Napoli. L’opera di importantissimo valore storico, artistico, culturale era anche pubblicata sul bollettino delle ricerche “Arte in ostaggio” n. 17 alla pagina n. 42.
GIOVAN BATTISTA CARACCIOLO detto BATTISTELLO (1578-1635)
Compianto di Adamo ed Eva sul corpo di Abele
Storia del rinvenimento
Tra l’ottobre 2013 ed il giugno 2014, a Cagliari, Passo Corese (RI), Rimini e Roma, a conclusione di una complessa ed articolata attività investigativa, veniva portata a compimento un’importante e strategica operazione a salvaguardia del patrimonio culturale ed archeologico nazionale. In particolare, venivano deferite in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Roma nove persone, responsabili di ricettazione di beni d’arte, nonché impossessamento illecito di beni archeologici appartenenti allo Stato. L’operazione, tra le più importanti condotte nello specifico settore della salvaguardia dei beni antiquariali ed archeologici, denominata «Il Bello Ritrovato» ha permesso di recuperare 4 dipinti (provento di furti commessi tra il 1990 ed il 2001 ai danni di collezionisti privati e di una Chiesa) e circa 1300 reperti archeologici (provento di scavo clandestino).