Villa Rufolo, una scoperta continua Nuovi ritrovamenti sul Belvedere

Villa Rufolo si conferma ancora una volta scrigno di sorprese e misteri che aspettano solo di essere svelati. Dopo i tanti ritrovamenti che si sono succeduti nel corso di questi anni: ambienti interrati, cisterne, fregi, reperti, stavolta è il Belvedere a restituire un altro pezzo di quell’avvincente puzzle che è la storia del monumento simbolo di Ravello.
Durante i lavori di pulitura delle ultime due colonne che chiudono il Belvedere sul lato orientale infatti, uno dei restauratori, il giovane ravellese Luigi Criscuolo, si è imbattuto in alcuni resti in tufo e cotto coperti, fin a quel momento, da una fitta coltre di vegetazione.
Dopo attente operazioni di pulitura della parete quello che è venuto alla luce ha lasciato di stucco operai e staff: sotto il verde dei rampicanti una fascia marcapiano del tutto simile a quella già rinvenuta durante il restauro delle facciate occidentali.
Sopra questa fascia altri rinvenimenti sempre in tufo che, presumibilmente, facevano parte di una volta antecedente ai lavori di impermeabilizzazione della cupola che chiude quel lato del Belvedere. Altro elemento significativo venuto fuori dopo la pulizia dell’area, soprattutto per la definizione della grandezza dell’originario Palazzo Rufolo, è la presenza di un buco sulla parete di confine nel quale è ben visibile la fascia marcapiano in tufo e cotto.
Ad un prima lettura, questi nuovi elementi – dice il direttore di Villa Rufolo Secondo Amalfitanoci confermerebbero con buona probabilità, che il muro esterno del Belvedere fosse parte del corpo di fabbrica della villa. Questa nuova scoperta, assieme a quelle già fatte nella zona sottostante i giardini del Belvedere, ci aiuterà a capire ancora meglio quale doveva essere la maestosità del palazzo dei Rufolo”. Il rinvenimento è già stato oggetto di sopralluogo da parte della Soprintendenza di Salerno che da tempo lavora in stretta sinergia con Fondazione Ravello e la Direzione della Villa.